Perché la GenAI rivoluzionerà come fare le startup (ma meno le grandi imprese) – articolo su: economyup.it – 2024-05-21
Massimiliano Garri di Terna prevede che le startup americane del futuro saranno caratterizzate da pochi fondatori e sviluppatori, con il resto dei dipendenti costituito da bot basati su intelligenza artificiale generativa (GenAI). Questo scenario, però, potrebbe non essere altrettanto rivoluzionario per le grandi aziende, dove l’implementazione pratica e di valore della GenAI è ancora in fase di sviluppo. La mancanza di use case concreti, come evidenziato da Garri, è una delle principali sfide attuali.
Durante una visita a Terna, Garri ha discusso le due principali tipologie di intelligenza artificiale: quella classica e quella generativa. L’intelligenza artificiale classica, con applicazioni come il machine learning e il deep learning, è già utilizzata in numerosi settori per migliorare l’automazione e l’efficienza, come nei progetti di Terna per l’analisi automatica dei guasti sulle linee elettriche e la rilevazione di reperti archeologici. Queste tecnologie non sono più emergenti, ma devono essere implementate.
La GenAI, invece, suscita sentimenti contrastanti: da un lato viene percepita come inutile, dall’altro come rivoluzionaria. Garri sottolinea la necessità di identificare use case di valore reale per le aziende, poiché le soluzioni proposte spesso non giustificano i costi e i rischi associati. La mancanza di accountability e di infrastrutture adeguate rappresentano ulteriori ostacoli.
Infine, Garri evidenzia che la GenAI lavorerà in sinergia con il metaverso, creando nuove opportunità di collaborazione e sostenibilità. Il metaverso diventerà l’ambiente naturale per lo sviluppo della GenAI, unendo diverse tecnologie per generare innovazioni. Questa prospettiva mette in luce l’importanza della sostenibilità e della molteplicità nell’evoluzione futura delle tecnologie.
Disclaimer: questo post è stato generato con Zapier e il contributo dell’AI